CIAM VII BERGAMO 1949 - Documenti e Fotografie

a cura di Pierre-Alain Croset, Politecnico di Milano, DAStU

Manifesto CIAM 1949

La Grille CIAM del 1948

Schema di presentazione. Questa tabella non è altro che una traduzione sintetica della griglia stessa, una sorta di indice che permette una visualizzazione immediata dei contenuti della griglia. Ciascun utente, oltre a completare la griglia, è invitato anche a compilare e a fornire più copie di questo schema, di dimensioni analoghe al riempimento di una singola casella della griglia (21 x 33 cm). Lo schema deve essere applicato su ogni cartella contenente i materiali inviati al congresso e su dei ‘pannelli di presentazione’ generali. Lo schema inverte il rapporto tra righe e colonne della griglia, disponendo le funzioni sotto forma di righe e i vari aspetti del progetto sotto forma di colonne. Per ragioni di spazio questi ultimi sono indicati solo attraverso la loro numerazione, che si può comprendere leggendo il ‘formato esteso’ della griglia. Sempre per ragioni di sintesi, le caselle non sono riempite con le tavole, ma semplicemente con uno dei colori assegnati a ciascuna funzione. In questo modo ciascun gruppo, presentando un progetto, può dare una visione immediata di quali temi urbanistici ha deciso di sviluppare e quali invece ha tralasciato. Non è chiaro perché il numero 12 (‘VOLUME BÂTI’), il numero 13 (‘EQUIPEMENT’) e il numero 14 (‘ETIQUE ET ESTHETIQUE’) presentino in questo schema una tripartizione analoga ai numeri 10 e 11, nonostante nella griglia non presentino ulteriori tripartizioni, bensì una bipartizione per il 12 e il 13 e nessuna ulteriore ripartizione per il 14.

Tavola con legenda. Le caselle della griglia prevedono un riempimento con un formato predefinito, 21 x 33 cm totali. In questo formato è previsto lo spazio per la tavola vera e propria (21 x 27 cm), che deve contenere un documento relativo ad un aspetto specifico del progetto (una foto, un testo, un disegno o un grafico, a colori o in bianco e nero, a discrezione dell’autore). Affiancata a questa tavola, all’interno della stessa casella, è previsto l’inserimento di una legenda (21 x 6 cm). Questa deve contenere un numero di riferimento che permetta di ordinare la tavola nella corretta casella di uno specifico progetto, il titolo del documento allegato nella tavola, con i dati relativi alla data e ai progettisti e tutte le altre informazioni fondamentali per la comprensione del documento. Nella legenda deve essere presente anche un contrassegno a colori: questo consiste in quattro righe, che possono essere campite con i colori convenzionali assegnati alle quattro funzioni della carta di Atene. Le righe rispettano l’ordine con il quale le quattro funzioni sono disposte all’interno della griglia CIAM. L’autore è chiamato a decidere quale sia la funzione maggiormente interessata dal documento inserito nella tavola e a classificarlo scegliendo uno dei quattro colori, in modo da essere anche facilitato nella scelta di quale casella della griglia occupare. Nel caso in cui un documento sia rilevante per più di una funzione, è possibile segnare anche gli altri colori campendo la barra per un terzo della lunghezza. E’ tuttavia obbligatorio scegliere sempre una funziona prioritaria rispetto alle altre e campire completamente la barra di quella funzione.

Istruzioni. Le istruzioni sono un breve testo diviso in paragrafi, il cui scopo è quello di fornire dei presupposti teorici per il lavoro dei vari gruppi impegnati nella preparazione del CIAM. Queste vanno considerate come il testamento spirituale del settimo congresso. Si prende atto, innanzitutto, dell’inevitabile cambiamento occorso nella società in seguito allo sviluppo delle macchine e della tecnologia moderna. L’auspicio delle istruzioni, tuttavia, è quello di non diventare vittime di questo cambiamento, ma di riuscire ad orientarlo. Non bisogna essere dominati dalle macchine, dalla velocità, dalle comunicazioni moderne, ma viceversa dominarle. Questo preambolo circa la relazione tra l’uomo e la tecnica trova immediata esemplificazione nell’analisi della società e della produzione contemporanea. Nel paragrafo successivo, infatti, queste ultime vengono ordinate in tre macro-categorie, relative alla produzione agricola, industriale e alla distribuzione / scambio. Queste tre attività umane si traducono in una triplice ripartizione e in un diverso uso (e riuso) del suolo. Per governare i rapporti tra queste attività e i loro consumi di suolo non si può fare affidamento su una presunta armonia naturale, bensì occorre utilizzare gli strumenti della pianificazione urbanistica. Il tema più generale, infatti, rimane sempre quello dei rapporti tra i bisogni di un singolo e quelli della collettività. La sfida è trovare il punto di accordo tra queste due costanti forze interne alla società. Solamente in questo modo sarà possibile uscire dalla crisi causata dall’avvento della tecnica nella società moderna. In questo senso l’economia è intesa come un possibile strumento di sviluppo al servizio dell’uomo e dei suoi fini. L’economia va dunque guidata e non abbandonata al suo sviluppo autonomo. E’ necessario prendere atto, anzi, che la grande potenza che essa ha raggiunto nei tempi moderni è solo il punto di partenza per la realizzazione dei fini della collettività. Non si può prescindere, a questo punto, dall’esplicitazione di questi fini che devono guidare i processi umani, entrando nel campo dell’etica. Anche in quest’ultimo caso si deve prendere atto dei cambiamenti in corso, cogliendo l’occasione per spezzare le abitudini consuete e irrigidite dalla tradizione, abbracciando il tema etico principale di questa nuova epoca moderna, quello della solidarietà. Un tema imprescindibile in una società così collegata e multiforme, che permette anche di ritrovare un punto di vista collettivo e condiviso. Ma soprattutto, un tema particolarmente caro all’architettura e all’urbanistica, che rispondono perfettamente a queste nuove istanze etiche. Un’appendice sottolinea infine la necessità di un piano energetico per il futuro, trattando dei vantaggi dell’energia atomica e anche della rinnovabilità di quella idroelettrica.

Prima del CIAM 7

Preparativi a Bergamo

I lavori del CIAM 7

Il tempo libero

Dopo il CIAM 7